— Antinucleari perché —
Essere contro il nucleare civile e militare: spiegarlo ai giovani ecologisti (Alfonso Navarra)
Pochi secondi alla mezzanotte nucleare, cioè alla guerra scatenata per errore (Luigi Mosca)
Guerra nucleare per errore? di Karl Hans Bläsius
Nucleare e sistemi elettrici nella transizione energetica (CRS- Giorgio Ferrari)
Considerazioni finali. L'obiettivo delle emissioni zero si dovrà raggiungere fra trenta anni, ma per conseguirlo bisogna agire da adesso, in questo decennio o non ci sarà più tempo sufficiente. Sul cammino da percorrere per arrivarci ci sono due punti di vista contrastanti in cui il nucleare rappresenta il convitato di pietra: nessuno lo ha invitato espressamente, ma tutti sanno che è fra noi. Se l'opzione ambientalista non estende le sue rivendicazioni anche alla sfera della produzione e del consumo di merci in senso anticapitalista, il modello "tutto elettrico" risultante dalla transizione energetica non potrà realizzarsi senza il nucleare, o, in subordine, con un compromesso sul gas.
Dossier sui microreattori nucleari di quarta generazione
Diamo una possibilità alla "fusione fredda"
— La fusione nucleare: un progetto inutile e imposto —
Un'indagine ben documentata su ITER: un faraonico ed allo stesso modo mal concepito progetto di reattore nucleare sperimentale situato a Cadarache, in Provenza
"Soleil Trompeur"
di Isabelle Bourboulon
Édition Les Petits Matins, janvier 2020.
QUI il link al blog in cui l'autrice presenta il suo lavoro
"Mettere il sole in una scatola"! Questo è il sogno dei promotori di Iter, un reattore nucleare sperimentale situato a Cadarache, in Provenza. Si tratta di un progetto senza precedenti di fusione (una reazione che rilascia energia, simile a quella che fa naturalmente il Sole), piuttosto che di fissione (lo scoppio di nuclei atomici di uranio), al quale partecipano Stati Uniti, Cina, Russia, Giappone, India, Corea del Sud e Unione Europea. Per i suoi sostenitori, niente di meno che la promessa di "una fonte di energia pulita e virtualmente inesauribile". Per i suoi detrattori, è una chimera scientifica unita a un abisso finanziario: almeno 40 miliardi di euro, di cui quasi la metà sarà pagata dai contribuenti europei.
In un'indagine ben documentata, l'autore racconta le origini politiche e diplomatiche del progetto sullo sfondo della distensione americano-sovietica, espone le menzogne delle lobby industriali, riferisce i dubbi di eminenti scienziati sulla fattibilità e l'utilità dell'Iter, ci avverte dei suoi pericoli, e rivela pratiche di subappalto contrarie al diritto del lavoro... Infine, sottolinea che questo programma a lunghissimo termine (operativo nel migliore dei casi nel 2035) è in contraddizione con le sfide del riscaldamento globale, e propone uno scenario di riallocazione dei crediti verso l'efficienza energetica e le energie rinnovabili.
Il libro contiene la prefazione di Michèle Rivasi, eurodeputata per i Verdi, un'attivista politica prima in GreenPeace Francia ed in seguito a Strasburgo.